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Perché quest’anno va di moda criticare AHS HOTEL

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Non c’è niente da fare: Hotel passerà alla storia come la stagione di American Horror Story più discussa, controversa e criticata.
Nessuna delle nuove trovate di Ryan Murphy sembra riuscire a convincere i fan, sempre più severi nei confronti di una serie che molti ritengono troppo lontana dai picchi di Asylum.

Tutte queste critiche sono davvero così immeritate, o c’è un fondo di verità? Scopriamolo insieme.

Quando ho letto dell’uscita di Scream Queens, mi sono chiesta come Ryan Murphy avrebbe evitato il pericolo cannibalismo tra due serie che, sulla carta, potevano risultare davvero simili. Invece, già dalla prima puntata di American Horror Story Hotel, le dinamiche mi sono state ben chiare: abbandono delle storylines teen-drama, sapientemente dirottate in Scream Queens, e ritorno all’horror “Old School” per American Horror Story.
Buona strategia quella di Murphy, che allungando un po’ il brodo è riuscito a mettere in piedi due serie con lo sforzo creativo di una. Ma la liberazione di AHS dalla necessità di strizzare l’occhio ad un pubblico teen sta avendo anche dei risvolti negativi.

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© FX, tutti i diritti riservati.

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Creepiness at its best: ecco come si presenta questa quinta stagione.
Violenza, sesso, trash, droga… sapete che c’è? Si stava meglio quando si stava peggio.
Manca quel poco di leggerezza che rendeva lo show più godibile, nonostante continuino ad esserci riferimenti pop (“You know who I can’t wait to kill? Kendall Jenner. That bitch blew me off once at Coachella.”) per palati americani e simpatizzanti.
Le tematiche horror sono portate all’esasperazione e la sessualità perversa, sopratutto, è ormai troppo abusata per stupire, nonostante Murphy sposti i paletti della depravazione sempre un po’ più in là.

Denso di citazioni, ridondante, il capitolo sull’Hotel Cortez fa fatica a scorrere ma affascina per la ricerca estetica negli ambienti e nei personaggi.
Lady Gaga è la vera star della stagione, è credibile e all’altezza del cast. La Germanotta gioca in casa e interpreta un personaggio molto affine alla sua identità pubblica di eccentrica lady. Intense le sequenze della “nascita di Liz Taylor” con una Gaga, notoriamente considerata icona gay, che guida il personaggio all’accettazione della sua identità trans* (Murphy non perde il vizio di ammiccare, in questo caso al pubblico LGBTQI, parte importante del suo fanbase).

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© FX, tutti i diritti riservati.

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Finalmente, nella sesta puntata, si svela un collegamento con Murder House anche se purtroppo una foto-spoiler dei mesi scorsi ha rovinato il crossover che piace tanto a noi fans. Nella settima puntata Murphy si appropria del personaggio di Rodolfo Valentino e della leggendaria “donna in nero”. Ancora una volta confonde la storia con fatti realmente accaduti, ma pur sempre con grande naturalezza e senza forzature. La scelta di escludere dal cast Jessica Lange è stata un’azzardo che ha permesso di dare maggior spazio a Kathy Bates, alla quale il regista sta forse riservando il ruolo risolutorio, e a Lady Gaga.

Questa quinta stagione, in America, sta perdendo telespettatori settimana dopo settimana: numeri preoccupanti paragonati a quelli delle scorse stagioni. American Horror Story ha sempre sofferto l’altalenare degli ascolti e, in termini di media generale, la stagione che ha mantenuto l’audience in modo più costante è stata la terza, Coven. Da una rapida analisi dei dati relativi agli ascolti, si evince che il pubblico non ha gradito la prima puntata (2.61 milioni di telespettatori hanno abbandonato dal primo al terzo episodio), il che non ha permesso alla stagione di decollare, nonostante l’aspettativa fosse alta (la première di Hotel è seconda solo a quella di Circus). Questo pessimo andamento potrebbe essere imputato ai pesanti reclami da parte delle associazioni di tutela dei minori che recriminano contenuti troppo violenti per essere trasmessi in prima serata.

Siamo distanti da Murder House e Asylum, quando a farci tremare bastava un motivetto (“Dominique, nique, nique” vi dice nulla?) ma siamo distanti anche da Coven e Freak Show, che c’hanno fatto sbadigliare.
American Horror Story Hotel è ancora in tempo per rivelarsi una bella stagione, resta da vedere se l’intreccio si dipanerà in modo convincente o se Murphy annasperà come ha fatto nelle ultime stagioni passate.

Di sicuro resta che questa serie, per quanto altalenante, continui a far parlare di sé e anch’io, che mi ero ripromessa di non guardarla mai più, la guarderò fino all’ultima puntata… come sempre.

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